Oggi è il giorno del ricordo a Marzabotto e Monte Sole, dove si commemora l'80° della strage nazifascista che fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 provocò 770 vittime in quella zona dell'Appennino bolognese, dove furono trucidati 316 donne, 216 bambini e 142 anziani. Alla cerimonia hanno partecipato il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica tedesca Frank-Walter Steinmeier. Con loro il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Dopo avere deposto le corone in memoria dei caduti nella strage, i due presidenti – che hanno anche fatto un omaggio privato a San Martino, uno dei luoghi della carneficina – si sono recati in Piazza Martiri delle Fosse Ardeatine, a Marzabotto, per le orazioni conclusive delle commemorazioni. "Provo solo dolore e vergogna: oggi a nome del mio Paese vi chiedo perdono e io so che il dolore è ancora più grande perché la maggior parte dei crimini è rimasta impunita. Questa è la seconda colpa di cui noi tedeschi ci siamo macchiati", ha detto Steinmeier, che ha ricevuto un lungo applauso. Mattarella: “Marzabotto è divenuto luogo che unisce tedeschi e italiani e non più quello che li separa”, ha detto citando l'ex presidente della Repubblica federale tedesca Rau. Sono stati tanti i momenti di commozione: "grazie per essere venuti qui oggi e per aver onorato i nostri cari che non ci sono piu", ha detto una dei sopravvissuti alla strage del monte sole, salutando i due presidenti dopo la commemorazione. Parole alle quali Steinmeir ha risposto dicendo: "Grazie della vostra generosità e per la vostra accoglienza". "Qui ci sono le radici dell'Europa e della democrazia, e per noi avere qui questi due presidenti è un grande onore. Da Marzabotto riscopriamo l'impegno per la pace”, ha detto il sindaco della Città metropolitana Matteo Lepore. “Da qui messaggio di riconciliazione mentre preoccupano gli scenari di guerra”, sono le parole del presidente della Regione Irene Priolo. Nella chiesa parrocchiale di Marzabotto il Cardinale Zuppi ha celebrato la messa in ricordo dei caduti: “Come è possibile arrivare a uccidere innocenti ingiustamente, è una domanda inquietante. ll male è molto più pericoloso se non c'è la giustizia e la giustizia è più forte della vendetta": questo è il monito del presidente della Cei, che ha anche ricordato Ferruccio Laffi, sopravvissuto alla strage e testimone dell'eccidio, scomparso in Gennaio. L'Arcivescovo cita anche "le tante complicità invisibili. Riportiamo la vita dove c'è la morte. E' meglio perdere un po’ di sovranità per una sovranità che ci aiuti tutti. Sarebbe ideale creare una trasfusione di memoria: per non commettere gli errori del passato la memoria deve essere viva", ha detto Zuppi, per il quale la visita dei presidenti Mattarella e Steinmeier, è per l'Arcivescovo "importante non solo per la riconciliazione che rappresenta, ma anche per guardare con maggiore fiducia al futuro". La giornata di commemorazione si è conclusa a Bologna a Palazzo Caprara, sede della Prefettura.