Nel Rapporto Federcostruzioni, presentato durante l’evento inaugurale di SAIE – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, in corso a BolognaFiere fino al 12 ottobre, emergono i numeri positivi del 2023. La produzione della filiera italiana delle costruzioni ha infatti toccato quota 624 miliardi di euro, in aumento di 44 miliardi rispetto al 2022, che a sua volta aveva registrato una buona crescita. Nel 2023 bene soprattutto i comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno. Positiva nel 2023 anche l'occupazione, cresciuta del +2,5% e la bilancia commerciale, che presenta un surplus di +34 miliardi, a conferma della vocazione all’export di tanti comparti della filiera. C'è poi l’efficienza energetica: in Emilia-Romagna gli APE, I certificati di Prestazione energetica, richiesti nella regione dal 2015, anno di attivazione del sistema, sono aumentati del +7% rispetto al 2022. Sempre nel 2023, a ricadere nelle classi energetiche peggiori è quasi la metà degli edifici certificati (48%). Quelli appartenenti alla classe A, sono invece circa il 15%. La situazione è in miglioramento rispetto al 2022. PNRR, incentivi, riqualificazione e la direttiva europea case green sono stati i temi protagonisti del convegno inaugurale di SAIE. Tuttavia, secondo Federcostruzioni il bilancio a fine anno non sarà con il segno più. È prevista, infatti, una flessione della produzione del -4,4% in termini reali, su cui pesano soprattutto il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo Ance sarà pari al -7,4%, ed i costi dell’energia che sono i più alti in Europa. In particolare, secondo Ance, il settore risentirà del mancato apporto della manutenzione straordinaria (-27% su base annua), penalizzata dal venir meno delle specifiche agevolazioni fiscali. A crescere sarà solo il comparto delle opere pubbliche, in espansione del +20%, grazie soprattutto all’impatto del PNRR.