La tragedia si è consumata verso le 16 di giovedì, nel pieno centro di Anzola Emilia. Precisamente nell’edificio conosciuto con il nome di ‘casa gialla’, che ospita la sede della polizia locale della cittadina. E’ qui che una donna di 33 anni, Sofia Stefani, ex vigilessa a Sala Bolognese, è morta per un colpo di arma da fuoco alla testa.
A sparare è stata la pistola di ordinanza di un ex collega, Giampiero Gualandi, 57enne tutt’ora in servizio ed ex comandante dei vigili di Anzola, trovato sul posto dai soccorritori, a quanto pare mentre tentava di rianimare, invano, la vittima. Ai carabinieri, arrivati poco dopo, avrebbe detto che si è trattato di un fatto accidentale, ma la dinamica è ancora in fase di ricostruzione. Sembra infatti, secondo alcune testimonianze ancora non confermate, che i due avessero avuto una relazione, recentemente terminata per volontà della donna. Non è escluso dunque che stessero discutendo o litigando negli uffici della polizia locale dove lui lavora, forse per questioni sentimentali, quando dall’arma dell’uomo è partito il colpo che ha ucciso la ragazza.
Gli investigatori sono al lavoro anche con la sezione investigazioni scientifiche per accertare, innanzitutto, se quel colpo sia partito volontariamente o invece, come sosterrebbe il 57enne, in modo accidentale. L’area intorno al comune di Anzola è stata transennata dai carabinieri e la notizia si è rapidamente diffusa nel paese. L’agente della polizia locale dalla cui arma è partito il colpo letale non ha opposto resistenza e sarà probabilmente indagato con l’ipotesi iniziale di omicidio colposo. Come siano realmente andate le cose verrà chiarito nelle prossime ore dai carabinieri.
L’uomo era finito nei guai qualche anno fa per un’altra vicenda: fu indagato e rinviato a giudizio per aver diffamato il sindaco di Anzola Giampiero Veronesi, scrivendo post su Facebook con profili falsi per screditarlo.
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