Mattia, Luca Zunic, è un 17enne della provincia italiana che ama l’hip-hop, ma che vive in un contesto di difficili rapporti sociali e familiari. Tormentato dal senso di colpa per la morte del fratello maggiore, lascia la scuola, entra in fabbrica e si avvicina all'Islam tramite un collega marocchino. Eviterà la trappola dell’isolamento e della violenza? E' questa la storia di “La cosa migliore”, per la regia di Federico Ferrone. Il regista, che ha vissuto in Tunisia e dal 2018 abita in Turchia, in passato ha lavorato a vari documentari sul mondo musulmano e l’Islam in Europa. Il lavoro con gli attori è partito molto prima delle riprese del film, influenzando anche la sceneggiatura e i dialoghi. Mattia vede nella conversione all’Islam il passaporto per una vita più autonoma e ricca di senso, ma questo non basta a risolvere i conflitti interiori e quelli con gli altri. Ferito da una delusione amorosa e in preda all’inquietudine, il protagonista è sospeso tra la prospettiva di una vita normale e una pericolosa deriva. Quasi senza rendersene conto, imbocca la strada di un progressivo isolamento e della radicalizzazione. Saprà resistere alla tentazione dell’estremismo? "La cosa migliore" racconta la storia di un adolescente di oggi, tentato dall’isolamento e salvato dall’amicizia.