Il Comune di Bologna multa Casapound e la Rete dei patrioti dopo la contestata manifestazione di sabato. Uno degli striscioni utilizzati dai manifestanti, infatti, riportava l’emblema del Comune di Bologna, in violazione del regolamento comunale che prevede la possibilità di utilizzare il simbolo unicamente per iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale o patrocinate. Il Comune quindi contesterà l’illecito e farà partire la multa. “Questa è la prima di una serie di azioni – dice la capo di Gabinetto Matilde Madrid – che l’amministrazione intende intraprendere verso un utilizzo dell’emblema comunale che, oltre a non essere autorizzato, è anche lesivo dell’immagine del Comune di Bologna che, come recita lo Statuto, ‘orienta la propria azione al fine di contribuire all’attuazione dei principi della Costituzione italiana, nata dalla Resistenza’”.
Nel frattempo, la ‘Rete dei patrioti’ annuncia che querelerà il sindaco di Bologna Matteo Lepore, sempre in relazione ai fatti di sabato. “Nessuno ha mandato le ‘camicie nere’ a Bologna, nessuno può insinuare l’esistenza fantasiosa e grottesca di alcuna pressione o etero-direzione della nostre azioni. Per questo motivo, daremo mandato ai nostri legali di querelare per diffamazione il sindaco Lepore per le sue affermazioni false e vergognose”, dice Stefano Colato portavoce provinciale della rete dei patrioti Bologna. “Il nostro contatto con la Questura e gli organi periferici del Governo si è limitato al dialogo formale, in occasione della richiesta di autorizzazione alla manifestazione. Il nostro diritto alla libera espressione delle nostre idee è conclamato e nessuno ha facoltà di limitarlo o impedirlo. Volevamo scendere in piazza, sfilare pacificamente, terminare con un comizio politico in piazza XX settembre, e lo abbiamo fatto, per la prima volta in questa città ostaggio dell’anti-fascismo”.