Le immagini, girate dai passanti e dai primi soccorritori arrivati sul posto, descrivono l'ennesimo fatto di sangue avvenuto nella zona intorno alla stazione di Bologna, poco lontano dalla piazza XX Settembre che la notte del 25 settembre scorso è stata teatro dell'omicidio di Mamadou Sangare, 26enne originario della Costa d'Avorio, ucciso a coltellate durante una lite con un coetaneo della Nuova Guinea, poi arrestato dai carabinieri. Questa volta l'aggressione è avvenuta in pieno pomeriggio in via Gramsci, tra l'altro a pochi metri dall'ingresso della scuola Primaria e dell'Infanzia De Amicis. Il ferito è 24enne nato in Gambia, trovato riverso a terra con una lesione alla testa, provocata da una bottigliata, e una ferita da arma da taglio a una gamba. Sono intervenuti 118 e polizia. Il giovane è stato portato dal 118 all'ospedale Maggiore in codice di media gravità.
Risulta regolare in Italia ma con diversi precedenti, per stupefacenti e per reati contro il patrimonio. Solo un paio di giorni fa, a quanto si apprende, era stato denunciato anche dalla Polizia Locale sempre per droga.
Sull'identità dell'aggressore e sul movente dell'accoltellamento le indagini sono ancora in corso. Samuel, responsabile sicurezza dei negozi della galleria 2 agosto e sempre in prima linea per cercare di rendere vivibile questa zona, ha provato ad inseguirlo, ma l'uomo è fuggito in bici. Alcuni testimoni, fra i primi a dare l'allarme dopo avere visto il ferito a terra, riferisvono di aver sentito parlare un "debito di 10 euro". Proprio all'emergenza criminalità in questa zona è stato dedicato, lunedì, il vertice delle forze dell'ordine in Prefettura che ha visto la presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.