Continua l’effetto positivo dei Cau sui Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna: nei primi nove mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono diminuiti del 20% gli accessi in codice bianco e del 10% in codice verde. A fornire tutti i dati l'assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini. Nei Centri di assistenza urgenza sono quasi 400mila i cittadini assistiti – l’85% tra i 18 e i 65 anni – il 90% dei quali si dice soddisfatto, sia in termini di accoglienza che di qualità delle cure ricevute, secondo i dati raccolti attraverso gli oltre 6.200 questionari che la Regione ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 Gennaio. Sono 42 i Cau già attivi da Piacenza a Rimini, saliranno a 50 entro l’anno, portando a 88, complessivamente, le strutture operative in tutta l’Emilia-Romagna, tra Cau, Pronto soccorso generale e Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di I e II livello. L’86% dei pazienti riceve le cure direttamente nella struttura, con tempi di attesa medi inferiori ai 90 minuti, con accessi prevalentemente in orario diurno (l'83%). 476 i medici e centinaia gli infermieri che vi lavorano, oltre il 60% dei quali ha meno di 35 anni. Complessivamente, diminuiscono del 7% gli accessi nei Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna nei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Donini punta comunque al miglioramento del servizio, partendo innanzitutto da un’analisi dei dati di accesso ai Cau non omogena in tutto il territorio regionale e rendendo inoltre più efficace, da parte dei Cau stessi, l’invio dei pazienti ai Pronto soccorso nei casi in cui sia necessario. L'assessore poi rassicura i medici di base: "Nessuno vuole sostituirli, ma deve esserci una riorganizzazione della Sanità territoriale con la concordia e l'assunzione comune di responsabilità verso il cittadino".