E' passato poco più di un mese dal rave party abusivo di Pasqua, che per un lungo finesettimana aveva tenuto sotto assedio i residenti della zona intorno alla ex Stamoto di Bologna, tra la festa che si svolgeva all'interno e il massiccio presidio di forze dell'ordine all'esterno, oltre alla presenza dell'elicottero che sorvolava la zona. Passata qualche settimana, l'area dismessa della ex caserma tra le vie del Parco, Castelmerlo e Felsina è rapidamente tornata ad essere un rifugio per stranieri irregolari e spacciatori. Li ha trovati la polizia, in un altro dei periodici blitz nei capannoni abbandonati e dopo che, ancora una volta, i cittadini della zona avevano segnalato persone scavalcare un cancello in via Castelmerlo.

Il bilancio è due arresti per droga e 10 denunce per invasione di edifici. Le manette sono scattate per un 20enne e un 34enne di origine marocchina, sorpresi a cedere cocaina a clienti che li hanno raggiunti in macchina, fra l'area della ex caserma e il centro sportivo Sandro Pertini. Oltre ad alcune dosi di droga, ai due sono stati sequestrati quasi 9mila euro in contanti.

L'ispezione intorno e dentro i capannoni dismessi della ex Stamoto, fatta con i cani delle unità cinofile, ha permesso di trovare anche un gruppo di occupanti abusivi, che si erano insediati in una stanza chiusa con un portellone in ferro saldato. All'interno sono stati sorpresi 10 giovani marocchini, età compresa fra i 20 e i 30 anni, di cui uno con in mano un grosso coltello da cucina. Tutti senza documenti, sono stati perquisiti e accompagnati in Questura e denunciati in stato di libertà per invasione di edifici. L'area della ex Stamoto, vasta più di 13 ettari, è da anni teatro di interventi delle forze dell'ordine, per allontanare occupanti abusivi, arrestare pusher e sequestrare droga, nascosta in vari anfratti.

Il sindaco Matteo Lepore, all'indomani del rave di Pasqua, aveva ricordato che tra gli impegni del suo programma elettorale c'era proprio il recupero degli spazi della ex caserma. Un percorso articolato, fino alla firma del Protocollo d’intesa tra il Demanio e il Comune siglato proprio un anno fa, a maggio 2023. L’unica soluzione definitiva -aveva scritto- non può che essere un intervento urbanistico di riqualificazione che richiederà tempo, e nel mentre una gestione temporanea come è stata già sperimentata in alcune aree ferroviarie. “Anche se le cose sono difficili -aveva concluso il sindaco- noi avremo la Stamoto e costi quel che costi la metteremo a posto.”