Traffico bloccato davanti alla sede Hera di viale Berti Pichat per una protesta dei lavoratori. Problemi alla circolazione cittadina anche per lo sciopero dei bus

Nel pomeriggio, tramite un comunicato, Hera smonta punto per punto le ragioni che hanno portato allo sciopero dei lavoratori della multiservizi, che hanno scioperato in Emilia-Romagna, in Veneto, in Friuli-Venezia-Giulia e negli altri territori dove la società è presente. “Si sono astenuti dal lavoro circa il 30% dei dipendenti coinvolti”, puntualizza Hera in una nota, rivendicando l’impegno a favore del personale e del territorio. “Nel 2023 sono stati investiti 900 milioni di euro, 156 milioni (21%) in più rispetto al 2022 per garantire qualità e continuità dei servizi. La qualità dei servizi secondo i cittadini è in crescita e ha raggiunto 76 punti su 100, superando il livello di completa soddisfazione”, rivendica l’azienda. “La popolazione aziendale è di 9.965 persone, di cui 1.231 assunte soltanto nel 2023. Nel 2023 l’azienda si è impegnata con 31,5 ore pro-capite di formazione, circa il doppio della media delle utility italiane, investendo circa 13 milioni di euro in servizi di welfare. L’indice di frequenza degli infortuni nel 2023 si è ridotto attestandosi a un valore di circa la metà rispetto alla media delle utility italiane”, precisa la sicietà, che conferma anche che è stata “già definita l’erogazione del premio di risultato 2024, pari a 2.550 euro, in media, a persona”. Dunque, “nonostante gli sforzi profusi dalla multiutility negli ultimi mesi per trovare nuovi punti di confronto e rispondere con dati concreti alle asserzioni dei sindacati”, secondo Hera “le ultime dichiarazioni delle organizzazioni sindacali siano molto distanti dalla realtà, caratterizzata dall’impegno tangibile che l’azienda da anni ha dimostrato sia a beneficio dell’ecosistema territoriale di riferimento sia delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo”.