Il 12 aprile la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato al Tar dell’Emilia-Romagna un ricorso contro la Regione Emilia Romagna, e in particolare contro la direzione sanitaria Salute della persona, per chiedere l’annullamento delle delibere di Giunta che davano attuazione al suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna. La cosiddetta legge sul fine-vita. Lo ha annunciato Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. Le motivazioni contenute nel ricorso evidenziano “la carenza di potere dell’ente” sul tema “e la contraddittorietà e l’illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie”. Si apre a questo punto un altro braccio di ferro legislativo, per certi aspetti molto più delicato di quello che riguarda la Bologna 30 tra Comune ed il Ministero di Salvini. Naturalmente la legge regionale resta in vigore almeno fino a sentenze che ne ribaltino l’applicabilità.