Crisi La Perla: via libera alla cassa integrazione per 218 lavoratrici

Arriva un po’ di ossigeno per le lavoratrici de La Perla, storica azienda bolognese di abbigliamento intimo le cui addette sono da mesi senza stipendio. La direzione generale del ministero del Lavoro ha autorizzato la Cassa integrazione straordinaria per le 218 dipendenti di La Perla Manufacturing.

L’ammortizzatore avrà decorrenza dall’1 febbraio 2024 e coprirà un anno, fino al 31 gennaio 2025. L’Inps è autorizzata a provvedere al pagamento diretto del trattamento straordinario di integrazione salariale ai dipendenti. Ora si attende lo sblocco dell’ammortizzatore anche per le dipendenti La Perla Global Management Uk.

L’autorizzazione della cassa integrazione per le lavoratrici de La Perla Manufacturing, in stato di insolvenza e in attesa di essere messa in amministrazione straordinaria, “è una notizia importantissima, che consente di dare respiro a una parte delle lavoratrici, quelle collegate alla produzione, e che sono in assenza di una qualunque forma di retribuzione dalla competenza di ottobre 2023”. Lo affermano in una nota Stefania Pisani per la Filctem Cgil e Mariangela Occhiali per la Uiltec Uil. “Adesso si attendono I pagamenti concreti e quindi l’intervento dell’Inps che auspichiamo essere altrettanto celere”, sottolineano le sindacaliste. Intanto, manca ancora il decreto per autorizzare l’ammortizzatore di La Perla Global Management Uk, in liquidazione sia in Italia sia nel Regno Unito: l’azienda, ricordano Pisani e Occhiali, “coinvolge circa una sessantina di dipendenti che operano nelle funzioni di staff e ci auguriamo che il ministero proceda con celerità anche per questa parte di colleghe, che al pari delle altre sono senza retribuzione da 5 mesi”. Ora resta aperta la partita per il salvataggio dello storico gruppo bolognese della lingerie di lusso, anche alla luce dell’ipotesi avanzata dal ministero delle imprese Adolfo Urso di rilevare il marchio: “Dobbiamo fare in modo che la priorità di tutti i soggetti coinvolti in questa complicatissima vertenza si indirizzi verso una celere riapertura dell’azienda e la rimessa in attività della produzione”, l’esortazione delle sindacaliste.