La morte dell’ex patron della Fortitudo, Gilberto Sacrati, ha degli aspetti poco chiari e a sollevarli è stato il suo avvocato, Gabriele Bordoni, che ha chiesto ai carabinieri di svolgere ulteriori accertamenti. Gilberto Sacrati soffriva di alcune patologie, ma nulla faceva presagire ad un decesso che è avvenuto venerdì scorso. Sacrati aveva 63 anni è stato presidente della Fortitudo basket dal 2007 al 2012. Attualmente era in detenzione domiciliare in seguito alle condanne nei processi sul crac delle sue società. Sfumato il progetto del ‘Parco delle stelle’, un investimento in zona Caab, fallirono infatti la Fortitudo e la società immobiliare Ripresa. Ora il suo avvocato, Gabriele Bordoni, ha chiesto che sulla salma vengano fatti accertamenti da parte delle forze dell’ordine

Nel tardo pomeriggio si apprende che la Procura di Bologna non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia per chiarire le cause della morte di Gilberto Sacrati, l’ex patron della Fortitudo pallacanestro morto venerdì a 63 anni. A questo punto i familiari dell’imprenditore, assistiti dall’avvocato Gabriele Bordoni, stanno valutando se incaricare un proprio consulente di svolgere accertamenti sulla salma, attualmente alla Medicina legale. Per il momento non vengono ipotizzati reati, anche se i carabinieri hanno inviato una nota in Procura (il pm di turno è Giampiero Nascimbeni) dopo aver sentito ieri i familiari di Sacrati. In particolare alcuni anomalie segnalate riguardavano lo stato dell’appartamento, con alcuni quadri rotti, e l’attenzione sarebbe stata attirata inoltre verso una donna, con alcuni precedenti, che nell’ultimo periodo aveva frequentato la casa di Sacrati, nonostante questi fosse in detenzione domiciliare. Sacrati aveva alcune patologie, ma il giorno prima di morire era stato visto dai familiari e le sue condizioni non sembravano essersi aggravate.