L’omicidio di Andrea Beluzzi, 54 anni, ha provocato “sgomento” tra i residenti di San Giovanni in Persiceto a dirlo è il suo sindaco Lorenzo Pellegatti. Il primo cittadino parla del delitto di Andrea Beluzzi ad opera del coinquilino, un uomo di 48 anni ora in stato di fermo indiziario con l’accusa di omicidio volontario. Entrambi, la vittima e il fermato, suo coinquilino, erano seguiti dai servizi sociali ed erano inseriti in un progetto di coabitazione solidale del Comune. “Un fatto veramente inspiegabile – dice all’ANSA il sindaco, Lorenzo Pellegatti – I due non lavoravano, ai servizi risultavano incensurati, e la loro coabitazione non aveva mai dato problemi, anzi. Per i servizi erano un esempio, un riferimento per come i due avevano mostrato anche voglia di ricominciare, di recuperare la loro vita, la loro autonomia, lasciando il passato alle spalle. Insomma c’erano tutte le condizioni per tornare a una vita accettabile da parte di entrambi”. Il progetto del Comune prevede di individuare persone in difficoltà economiche, in equilibrio psicologico, e proporre loro di condividere una casa, le spese, con una partecipazione del Comune. La casa in questo caso era della vittima, Andrea Beluzzi, che da un paio di mesi circa aveva accettato di accogliere il 48enne, reduce da una separazione, che viveva da qualche tempo nella sua auto. Ieri il sindaco si è recato sul posto del delitto. Anche i vicini erano abbastanza sconvolti, si sono resi conto di quanto accaduto solo per l’arrivo del 118 prima e dei carabinieri dopo. Niente di preoccupante era emerso dall’ultima visita dei servizi sociali, un paio di settimane fa. “Anzi i rapporti tra i due erano ottimali”. Il sindaco non si capacita. “Ringrazio proprio i servizi sociali, per il loro lavoro impegnativo e complesso”