Una stagione calcisticamente perfetta, quando non sei proprio il primissimo della classe, non ha bisogno solo di una grande tecnico e naturalmente di una buona società oltre che di un grande parco di giocatori. Deve essere condita anche di una sana aurea di misticismo e spiritualità che soli la rendono unica ed irripetibile. E così nel giorno del ricordo del grande Mihajlovic (Motta ha detto che ci sta pure dando “una mano di lassù”), ad un anno dalla scomparsa, l’atmosfera è diventata quasi magica, commovente, irreale. Ed ha coinvolto anche i tifosissimi nonché ugole d’oro della Bologna canora, al secolo Cremonini e Morandi, i quali abbracciandosi e con gli occhi lucidi hanno cantato l’indimenticabile loro collega (di tifo e di gola) Lucio Dalla. In un crescendo estatico la cui magia non è stata scalfita nemmeno dal terzo incomodo (forse addirittura stonato) che ha cercato di infilarsi nel sublime duetto. Guardare per credere