Ha minacciato di morte la compagna, l’ha aggredita fisicamente con calci e pugni, per questo un algerino di 46 anni è stato oggetto di una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Bologna ed eseguita dagli agenti del commissariato di polizia di Imola. L’uomo, senza fissa dimora e con un permesso di soggiorno per asilo politico scaduto nel giugno del 2023, è accusato dei reati di atti persecutori e lesioni personali aggravate nei confronti di una donna di origini marocchine di 47 anni. Tutto è nato da una denuncia presentata dalla donna lo scorso anno, la quale riferiva della relazione turbolenta con l’uomo, caratterizzata da episodi di violenza e morbosa gelosia. La vittima segnalava comportamenti violenti che creavano una situazione di “terra bruciata” intorno a lei, sia nei rapporti lavorativi che nelle relazioni interpersonali. Durante una lite l’uomo ha minacciato di morte la donna e ha danneggiato la porta d’ingresso della sua abitazione a calci. La vittima aveva successivamente ritirato le accuse ed accettato le scuse dell’uomo, tentando di ricominciare la relazione. Nonostante i tentativi di riconciliazione il rapporto della coppia è peggiorato tanto che la donna ha denunciato di nuovo il 46enne, descrivendo episodi in cui l’uomo la seguiva per strada, la minacciava e cercava di costringerla a tornare con lui. In un caso, l’uomo arrivava ad aggredirla fisicamente con schiaffi e calci verosimilmente poiché l’aveva trovata in presenza di un uomo (il datore di lavoro), minacciando anche di recarsi dalla figlia della vittima. L’escalation delle pesanti condotte persecutorie, alcune delle quali, successive, commesse anche alla presenza dei figli minori, unito al costante timore per l’incolumità propria e per quella dei suoi figli hanno costretto la vittima a modificare le proprie abitudini di vita. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa anche per il concreto pericolo di reiterazione delle condotte persecutorie