Nel locale notturno c'erano zone privé dove le lavoratrici, oltre a tenere spettacoli di spogliarello, si intrattenevano con i clienti per avere contatti intimi, noti alla titolare, a seguito dei quali c'era una suddivisione del guadagno: una parte alla ragazza, una parte alla maitresse. Tutto questo, secondo la polizia, accadeva in un locale notturno di via Boldrini, a due passi dalla stazione di Bologna, posto sotto sequestro preventivo in una indagine della squadra Mobile, che ha accertato come nel club si svolgesse un'attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Alla titolare, una imprenditrice ungherese residente a Bologna. è stata notificata la misura cautelare del divieto di dimora nella città metropolitana. 

Lo stesso locale notturno era già finito nei guai lo scorso giugno, quando aveva ricevuto da questore un decreto di sospensione delle attività, per 15 giorni, per una serie di irregolarità amministrative e violazioni della normativa di sicurezza. Tra le altre cose, la polizia amministrativa aveva riscontrato la prestazione lavorativa di una minore, la presenza di otto dipendenti senza un regolare contratto, il mancato rispetto della regolamentazione sul tesseramento dei clienti. Queste erano le ragioni che avevano portato alla sospesione temporanea della licenza, ma sul night club gli accertamenti sono proseguiti.

Dalle verifiche effettuate dagli investigatori della squadra Mobile e dalle dichiarazioni rese da alcune delle ragazze che ci lavoravano, è emerso che all’interno del locale a quanto pare si andava oltre gli spogliarelli: contatti intimi nei privé, con spartizione dei guadagni. Non solo: la questura scrive che il locale notturno era anche il luogo dove alcuni clienti avevano la possibilità di accordarsi con le ragazze per successivi incontri esterni, sempre volti alla consumazione di rapporti sessuali, a seguito dei quali la titolare nel night club avrebbe richiesto il versamento di una percentuale. L'indagine della polizia è stata coordinata dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso.