“Oggi voglio proporvi un gioco: chi buttiamo giù dalla torre? Sulla torre della Garisenda abbiamo tre amici che si affacciano pericolosamente: uno lo chiamiamo “Trasporto pubblico su gomma”, il secondo lo chiamiamo “Spazio pubblico” e il terzo lo chiameremo, toh, “Traffico privato di attraversamento” inizia così l’intervento di Simona Larghetti di Coalizione Civica, in Consiglio Comunale. “Se il tram da un lato è l’unica vera prospettiva per un trasporto pubblico competitivo” a Bologna, dall’altro “ci mette di fronte al fatto che per ancora qualche anno il tpl rischia di soffrire troppo se non si procede con il buttare giù dalla torre il traffico privato di attraversamento del centro storico, furgoni compresi, con un piano straordinario di corsie preferenziali e Ztl che garantiscano flussi più omogenei”. Afferma Simona Larghetti. Giocando a “obbligo e verità” con il comitato scientifico che monitora la Garisenda, dice Larghetti in aula, si saprebbe che “il principale responsabile dell’instabilità della torre non è il 14 o il 27, ma il cambiamento climatico e che il centro è pesantemente invaso da auto private di non residenti che tagliano dal centro e dai furgoni delle consegne a tutte le ore, congestionando gli assi del trasporto pubblico”. Larghetti, poi, afferma che “mentre Ascom fa malissimo il mestiere di pianificatore della mobilità”, con riferimento alla proposta di modificare gli orari di scuole e uffici, “si esenta dal fare il proprio: garantire gli interessi economici del commercio, il quale, guarda un po’, osserva che senza bus non arrivano clienti. Nel frattempo chi fa veramente l’interesse dei commercianti studia i flussi di incassi delle attività cui davanti è stata realizzata una pista ciclabile e scopre, dati alla mano, che le clienti che raggiungono il negozio in bici spendono più soldi”, mentre “gli esercenti tendono a sovrastimare la quantità di clienti automobilisti. Lo dice un reportage de Linkiesta”. Ma del resto, aggiunge Larghetti, “c’è chi gioca tutte le parti in commedia, prima gonfiando i bilanci dell’aeroporto con il turismo mordi e fuggi e poi piangendo la morte del commercio al dettaglio”
