La Regione Emilia-Romagna chiede una ispezione a Labas per fare chiarezza sulle attività mediche che non sarebbero autorizzate nel laboratorio di salute popolare di vicolo Bolognetti. Lo ha fatto sapere lo stesso assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, durante il question time di questa mattina in viale Aldo Moro, di fronte alla documentazione portata in aula dalla consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini. Di fronte a tutto ciò, ha detto Donini chiudendo la sua risposta, "non posso che richiedere all'Ausl di Bologna un sopralluogo, un atto dovuto da parte mia e soprattutto da parte dell'Ausl". L'assessore infatti ha subito tenuto a chiarire che il capitolo delle autorizzazioni e dei relativi controlli e' in carico al servizio di sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, "cui spetta titolarità e competenza" in materia. Donini conferma che la struttura gestita da "Nata per sciogliersi" e dalle altre associazioni che hanno in gestione vicolo Bolognetti risulta autorizzata come ambulatorio odontoiatrico, da quando nel febbraio 2022 "e' stato fatto un sopralluogo che ha mostrato la presenza di tutti i requisiti". Ma da quel momento in poi "non abbiamo notizia di nessun altro sopralluogo ne' abbiano notizia di altre attività in vicolo Bolognetti", se non appunto quelle documentate da Castaldini, con tanto di foto. L'azzurra Castaldini, di fronte alla notizia della richiesta della Regione di un nuovo sopralluogo nell'ambulatorio si dice "soddisfatta che la politica prenda posizione di fronte a tante stranezze. Andrò in Procura- fa sapere poi- per denunciare che in quell'ambulatorio vengono fatte cose non autorizzate". Castaldini non ha fatto che raccogliere e mostrare foto che provengono dal sito e dai social del centro sociale e che documentano le viarie attività del "Laboratorio di salute popolare". La consigliera snocciola le varie iniziative a partire dalle date di pubblicazione, e accusa: "medicazioni, distribuzione di farmaci non autorizzata", in un'altra immagine "viene mostrata con orgoglio la farmacia piena, compresi gli oppioidi che andrebbero tenuti sotto chiave". In più l'iniziativa "tampone sospeso", durante la pandemia, dove "non sappiamo se i positivi venivano mandati a casa con una pacca sulle spalle", ironizza la consigliera, visto che il servizio non pare essere stato organizzato insieme all'Ausl.