L’attentatore di Bruxelles, ucciso dalla polizia, era a Bologna nel 2016

Abdesalem Lassoued, il 45enne di origine tunisina ritenuto l’attentatore di Bruxelles, è stato in passato in Italia e avrebbe vissuto per un periodo a Bologna, nel 2016. In città, secondo quanto ha appreso l’agenzia, in quell’anno fu rintracciato e identificato dalla polizia. Non è chiaro, al momento, se la sua presenza sotto le Due Torri sia stata breve o prolungata e perché fu attenzionato dalle forze dell’ordine. La Questura di Bologna tiene per ora uno stretto riserbo sulle indagini in corso e fa sapere che la Digos sta svolgendo verifiche su ogni informazione a proposito di Lassoued, che sarà oggetto di approfondimenti e il cui esito sarà riferito all’autorità giudiziaria.
L’attentatore, che ieri sera ha ucciso due uomini a Bruxelles, in mattinata è stato individuato ed è morto dopo un conflitto a fuoco con la polizia nei pressi della sua abitazione, nel quartiere di Schaerbeek. In casa è stata trovata un’arma compatibile con quella che ha provocato la morte dei due svedesi, forse lo stesso Kalashnikov. La biografia del 45enne è ancora in fase di ricostruzione, ma il suo sembra rientrare nel più classico dei profili di un radicalizzato dell’Isis. Era un soggetto monitorato dalle autorità federali e noto ai servizi per elevata “radicalizzazione islamica”. A novembre 2019 aveva presentato richiesta di asilo in Belgio, richiesta che fu respinta l’anno successivo e da quel momento l’uomo era sparisce da tutti i radar, diventando irreperibile. L’ordine di lasciare il Belgio, emesso nel 2021, non diviene infatti mai operativo.

Ora si scopre che in precedenza aveva fatto una richiesta di asilo anche alla Questura di Torino, nel 2011, lo stesso anno in cui era sbarcato in Italia. Dopo essere stato all’estero, era tornato in Italia: in particolare a Bologna, nel 2016, e qui aveva chiesto di essere ammesso al programma di protezione internazionale. In seguito aveva fatto perdere le sue tracce per poi essere fotografato a Genova nel 2021, forse mentre si dirigeva in Francia. I carabinieri del Ros stanno lavorando d’intesa con la Digos e l’autorità giudiziaria di Bologna per ricostruire il percorso fatto in Italia da Lassoued. Uno degli obiettivi è riuscire a risalire alla sua rete di conoscenze ed eventuali appoggi nel nostro paese.