Quattro tele sacre collocate nel Santuario della Beata Vergine del Piratello a Imola, rimaste danneggiate nell'alluvione del maggio scorso, sono state recuperate per essere trasferite in un laboratorio di restauro. Il delicato intervento di salvataggio è stato eseguito dal Comando Vigili del Fuoco di Bologna, con la partecipazione della Soprintendenza di Bologna e dei Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali. Si è trattato di una operazione di somma urgenza -richiesta dalla Unità di Crisi del Ministero della Cultura- per la messa in sicurezza di queste opere, ormai attaccate in più parti da muffe, proliferate in maniera esponenziale dopo gli eventi alluvionali di maggio. Tra le opere salvatr c'è l'Immacolata concezione di Antonio Crespi, un olio su tela di grandi dimensioni (due metri e mezzo per un metro e 90) dipinto nel 1756 dal pittore lombardo. Inoltre una Morte di Sant'Andrea di Giovanni Piancastelli del 1885, La Madonna del Piratello che parla al pellegrino cremonese Stefano Mangelli, opera di datazione incerta di Pietro Antonio Meloni, e un dipinto che ritrae i Santi Antonio Abate, Francesco di Assisi e Antonio da Padova, realizzato nel 1813 di Agostino Tofanelli. Le tele recuperate sono state trasportate, con tutte le attenzioni del caso, con un mezzo dei vigili del fuoco per essere consegnate a un laboratorio di restauro di Lugo, nel Ravennate, dove saranno oggetto di un complesso lavoro di ripristino (tra cui la ripulitura dalle muffe), per essere successivamente ricollocate nel luogo di origine, cioè fare ritorno al Santuario della Beata Vergine del Piratello.
Ancora una volta i Vigili del Fuoco, in questo caso al fianco del Ministero della Cultura, hanno operato per la tutela del patrimonio artistico, collaborando per la messa in sicurezza di importanti opere d’arte.