Lo spaccio, in questo caso, era davvero un affare di famiglia dato a gestire l'attività direttamente da casa, in piena Bolognina, era l'intero nucleo familiare: marito e moglie di 52 e 48 anni e il figlio 22enne, tutti originari del Bangladesh. Ne sono convinti i carabinieri che ai tre hanno sequestrato più di un chilo e mezzo di droga, fra hascisc e marijuana, oltre a circa 10mila in contanti e vario materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi. L'indagine è stata portata avanti dai carabinieri della stazione Navile, venuti a conoscenza di una vera e propria rete domestica dello spaccio, che ruotava intorno all'appartamento abitato dalla famiglia. Padre e figlio erano già conosciuti alle forze dell'ordine, mentre la madre risultava incensurata, tutti senza un lavoro ufficiale.
Quando i militari hanno bussato alla porta dell'abitazione per la perquisizione domiciliare, il ragazzo ha tentato inizialmente di portarli fuori strada, accompagnandoli in cantina e consegnando spontaneamente un barattolo con un po' di sostanza stupefacente, dichiarando di non averne altra. La mossa era solo un espediente per cercare di tenerli lontano dall’abitazione, ma non ha funzionato: i carabinieriinfatti, accompagnati dai cani dell'unità cinofila, hanno proseguito l'ispezione dell’appartamento trovando circa mezzo kg di hascisc dentro un frigorifero, un kg di marijuana all’interno di una cassettiera in camera da letto, una confezione di psicofarmaci, oltre a 10.000 euro custoditi in un armadio. In casa c'erano anche i genitori del 22enne: la madre in particolare ha cercato di nascondere parte del denaro contante nel reggiseno, ma la scena è stata notata da una carabiniera che lo ha poi recuperato, perquisendo la donna. Tra la merce sequstrata, anche alcune lenzuola appartenenti al servizio ospedaliero, documenti e tessere elettroniche appartenenti a persone diverse ed estranee al nucleo familiare (dunque di probabile provenienza illecita).
I tre sono stati tutti arrestati. Dopo l'udienza di convalida, per il ragazzo è stato confermato il carcere mentre per i genitori, che hanno anche un'altra figlia piccola, è stato disposto un obbligo di firma.