A Bologna è stata posticipata al 22 ottobre l’accensione del riscaldamento. Lo ha deciso il sindaco Matteo Lepore che ha firmato l’ordinanza che riduce il periodo di esercizio degli impianti. Il perdurare del tempo mite, anche se le temperature dovrebbero abbassarsi nei prossimi giorni, ha indotto l’Amministrazione comunale allo slittamento di una settimana, la data prevista era il 15 ottobre, l’accensione. La stessa Amministrazione ha fatto presente che se “la prossima settimana dovesse esserci un improvviso calo delle temperature sarà possibile, con una nuova ordinanza, anticipare l’accensione”. Sono esclusi dalla disposizione: ospedali, cliniche o case di cura, strutture protette e altri servizi sociali pubblici; scuole materne e asili nido; edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali nei casi legati ad esigenze tecnologiche o di produzione; piscine e saune; sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, non collocate in stabili condominiali. Esclusi anche gli edifici con il riscaldamento interamente alimentato da fonti di energia rinnovabile che non genera emissioni. L’ordinanza prevede quindi, oltre al posticipo, l’accensione dei termosifoni per un limite massimo di 13 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le 23 di ciascun giorno; a una temperatura massima di 19°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici ad esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili il cui limite rimane invariato a 18°C + 2°C di tolleranza
