Dopo il tavolo a Roma, presso il Ministero dell’impresa e del Made in Italy con sindacati “l’azienda ha condiviso la proposta del ministro Urso al fine di lavorare a un tavolo congiunto con il governo, la regione Emilia-Romagna e le parti sociali, per l’identificazione di una soluzione che preservi la continuità industriale del sito di Crevalcore”. La procedura di chiusura è stata dunque sospesa. Marelli ha annunciato inoltre di aver dato mandato ad un advisor per individuare possibili acquirenti per favorire l’operazione di reindustrializzazione del sito.
“La determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Crevalcore ha ottenuto un primo risultato: la Marelli ha accettato di sospendere a tempo indeterminato la procedura di cessazione delle attività. Questa è una novità positiva, anche se avremmo voluto che quella procedura venisse revocata.
L’attività dello stabilimento proseguirà, con tutti i lavoratori, finché non si troverà una soluzione per la reindustrializzazione del sito. Che si trovi un nuovo investitore o che Marelli, come auspichiamo, accetti di ritornare sulla sua decisione lo si vedrà. L’importante è che nessuno dei 229 posti di lavoro vada perduto. Su questo vigileremo insieme ai lavoratori e alle altre istituzioni”.
La disponibilità di Marelli a sospendere a tempo indeterminato la procedura di chiusura della fabbrica di Crevalcore è un primo, seppur piccolo, risultato conseguito grazie alle mobilitazioni dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani e grazie alla solidarietà dimostrata dalle istituzioni pubbliche”. Lo hanno detto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Stefano Lombardi, segretario generale della Uilm di Bologna, al termine dell’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Avremmo voluto – spiegano Ficco e Lombardi – un ritiro completo e definitivo della procedura di chiusura, ma oggi abbiamo ottenuto una sua sospensione a tempo indeterminato, che per lo meno consente di avviare un confronto senza un conto alla rovescia avviato”. “Ci aspettiamo delle prime risposte nel prossimo incontro convocato al Ministero il giorno 8 novembre”, hanno precisato i due esponenti sindacali.
