Oltre 12mila permessi di soggiorno rilasciati in tre mesi, grazie a un superlavoro che ha permesso anche di azzerare l’arretrato accumulato, prima durante la pandemia e poi con l’emergenza profughi per la guerra in Ucraina. È il bilancio dell’Ufficio immigrazione della questura di Bologna tracciato dalla vicedirigente Cristina Fava, che ha fatto il punto sull’attività svolta dal primo giugno a fine agosto. Anche grazie ad aperture straordinarie, e nonostante un organico invariato, a fronte di 11.132 pratiche acquisite ne sono state validate 12.002 e sono stati consegnati 12.377 permessi di soggiorno, smaltendo appunto arretrati dei mesi scorsi. I tempi per il rilascio del documento, che in passato erano arrivati anche a un anno, sono stati ridotti a circa un mese e mezzo, dal momento del prelievo delle impronte alla consegna effettiva del permesso.
“Abbiamo lavorato tanto affinchè tutti i cittadini stranieri richiedenti titolo di soggiorno – ha spiegato Fava – riuscissero ad ottenerlo nel minor tempo possibile, soprattutto per permettere loro di tornare a casa dalle loro famiglie”.