Si chiamava Francesca Quaglia ed era bolognese, originaria di Medicina, la ciclista 28enne travolta e uccisa da un camion a Milano, in viale Caldara angolo corso di Porta Romana. L'ennesimo incidente che vede come vittima un utente debole della strada.

Secondo una prima ricostruzione, la giovane donna si trovava alla sinistra del mezzo pesante, utilizzato per il trasporto terra, nei pressi di un semaforo. Sarebbe stata agganciata quando, con la sua bicicletta, è ripartita, finendo poi sotto le ruote anteriori del camion. Il mezzo l'ha trascinata per alcuni metri prima che il camionista se ne accorgesse. Il conducente , un uomo di 54 anni, sarà indagato per omicidio stradale e la Procura di Milano ha disposto l'autopsia sul corpo della vittima.

Da Bologna, dove era nata, Francesca Quaglia si era trasferita a studiare a Venezia, dove aveva conseguito la laurea triennale all’Università Ca' Foscari in Lingue, letterature e linguistica scandinave, per poi specializzarsi in Svezia, dove ha vissuto per un periodo lavorando anche come insegnante di italiano, e infine alla Statale di Milano. L’inizio della sua carriera da traduttrice è stato alla Cineteca di Bologna, con la quale ha continuato a collaborare anche dopo il trasferimento a Milano, dove attualmente lavorava sempre come traduttrice per la rivista Mulieris magazine, oltre che come copywriter e correttrice di bozze. Per muoversi utilizzava spesso la sua bici da corsa vintage. La stessa sulla quale era in sella quando quando è stata investita e uccisa.