Il cardinale Matteo Maria Zuppi, in un editoriale su Avvenire, parla della festa dedicata all’Assunta: “Oggi è anche la festa dell’assunzione delle donne, violate e consumate, ferite nella dignità della loro condizione e umiliate nella loro cura della generazione. È anche l’assunzione di Dosso Fati e della piccola Marie, sua figlia, morte di stenti nel deserto”, sottolinea l’arcivescovo di Bologna, che invita a “saper ascoltare”, nel cantico elevato dalla Madonna, “il canto di tutte le donne senza nome, le donne che nessuno ricorda, le donne che vengono considerate inutili se non sono proprietà di un uomo, umiliate per la loro scelta materna, consegnate ad una vita di seconda scelta – o anche senza alcuna scelta – che l’economia mondiale tiene saldamente in ostaggio”.