Dopo il sequestro preventivo emesso ad aprile 2022, è arrivato un decreto di confisca per un immobile a Brindisi, del valore di 200mila euro, riconducibile al 59enne già condannato a 4 anni e 2 mesi, con la formula del rito abbreviato, nell'indagine bolognese 'Villa Inferno'. L'uomo è stato ritenuto abituale fornitore della droga che serviva ad animare i festini a base di sesso e cocaina, nei quali era stata coinvolta una ragazza all'epoca dei fatti 17enne. A emettere il decreto di confisca, spiega la Questura di Bologna, è stato il 4 agosto scorso il Tribunale, accogliendo la proposta di applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale presentata dal questore Isabella Fusiello ad aprile 2022. L'immobile confiscato, secondo le indagini era stato acquistato grazie ai proventi dello spaccio.

Nei confronti dell'uomo, inoltre, lo stesso questore ha anche chiesto e ottenuto l'applicazione della misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Bologna per tre anni. Durante questo periodo, l'uomo sarà sottoposto a un controllo da parte delle forze dell'ordine, con l'obbligo di non allontanarsi da Bologna e di rimanere in casa di notte. Queste misure – prosegue la Questura di Bologna – sono l'esito di accertamenti patrimoniali svolti dalla Divisione Anticrimine diretta da Silvia Gentilini, con il supporto del commissario capo Laura Bernardi. L'indagine ha fatto emergere "un'evidente sproporzione tra i redditi leciti dichiarati dall'uomo e dal suo nucleo familiare, e gli investimenti effettuati, spiegabile unicamente con il costante flusso finanziario derivato dall'attività illecita di spaccio di stupefacenti".

Per la Questura, non si tratta di una confisca connessa a una singola indagine, ma di una misura di prevenzione patrimoniale, che ha permesso di aggredire il patrimonio di un soggetto di cui è stata provata la pericolosità sociale e la titolarità di beni in misura sproporzionata rispetto al suo reddito lecito.