43esimo anniversario della bomba alla stazione di Bologna: corteo da Palazzo d’Accursio al luogo dell’eccidio. La lettera del Presidente Mattarella, le parole del Ministro Piantedosi e del Presidente Associazione vittime Bolognesi

La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso.

E’ in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna.

 “L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. E’ servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. E’ servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’anniversario della strage di Bologna.

Applausi accolgono i familiari delle vittime alla partenza del corteo, dopo la cerimonia a Palazzo d’Accursio alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo PiantedosiPaolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, ha usato parole molto dure incalzando il governo a dire “parole chiare” su esecutori e mandanti della strage che causò il 2 agosto 1980 85 morti e oltre 200 feriti, già accertati nei processi e nelle sentenze. Insomma, “basta menate”.