Una tragedia dopo l’altra, due giovani vite spezzate in altrettanti incidenti stradali che, come un bollettino di guerra, si verificano sulle nostre strade. Nelle ultime ore sono morti Leila Kurti, la bambina di 6 anni che era rimasta gravemente ferita in un incidente stradale sulla tangenziale di Bologna lo scorso 14 giugno, e Lorenzo Finetti, il 16enne coinvolto in un altro schianto ieri pomeriggio in viale Europa.

Lorenzo era in sella a una moto e, arrivato nei pressi dell’incrocio con via Calamosco, aveva perso il controllo del mezzo, urtando lo spartitraffico centrale della strada e cadendo a terra. Soccorso dal 118 e trasportato in codice di massima gravità all’ospedale Maggiore di Bologna, è poi deceduto in serata. Il sedicenne giocava a basket e, appena si è diffusa la notizia della tragedia, la società sportiva Salus Pallacanestro di Bologna ha espresso con un post il proprio dolore e le condoglianze alla famiglia del ragazzo. Sul luogo dell’incidente, oltre personale sanitario, è intervenuta una pattuglia della Polizia Locale per i rilievi del caso.

Anche la piccola Leila ha cessato di vivere in ospedale, dove era ricoverata in gravissime condizioni da due settimane. Il 14 giugno era in auto con il padre e la sorellina, diretti all’aeroporto di Bologna. Usciti a Borgo Panigale, si trovavano fermi in coda al km 3 del ramo verde della tangenziale quando una vettura aveva tamponato l’auto della famiglia. Il padre era rimasto ferito, l’altra bambina era uscita illesa mentre le condizioni di Leila erano apparse subito critiche, fino al decesso avvenuto ieri. A dare notizia della morte è stato lo stesso papà, Gentjan Kurti, di origine albanese, residente da tempo a San Polo d’Enza, nel Reggiano, dove gestisce un distributore di benzina e dove in passato è stato consigliere comunale tra le fila di Fratelli d’Italia: “Siamo distrutti. Ora vogliamo giustizia -dice l’uomo- il responsabile deve pagare”. Il sindaco di San Polo D’Enza ha proclamato il lutto cittadino nel giorno del funerale di Leila.