Tutti in campo contro la cultura dell’illegalità. Con questo slogan è stato firmato a Bologna un protocollo a tutela dell’economia legale e dei distretti industriali dell’Emilia-Romagna, che vede coinvolti la Guardia di Finanza regionale e 46 parti tra istituzioni pubbliche, enti, sindacati, associazioni di categoria e di consumatori. L’intesa è stata presentata in Prefettura in un incontro con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello Lucia Musti, il Comandante Regionale della Finanza Ivano Maccani, oltre ai vertici dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro, dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inail e di Confindustria, il Rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emila, i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil e il presidente del Codacons. Tra gli obiettivi, la lotta al commercio di prodotti contraffatti e pericolosi e il contrasto al lavoro nero o irregolare, all’abusivismo commerciale ed ai tentativi di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria. Si tratta del primo accordo di questo tipo a livello nazionale, per numero e entità degli attori coinvolti e anche per gli obiettivi che intende perseguire. L’iniziativa, con un approccio trasversale, parte dal presupposto che chi vive il territorio conosce meglio i problemi che lo caratterizzano, ma anche dalla constatazione delle oggettive difficoltà che commercianti, agricoltori, artigiani, industriali incontrano per conoscere le modalità con cui comunicare una eventuale situazione illecita, considerati peraltro i possibili rischi di ritorsioni. “I pilastri di questo accordo -ha spiegato Maccani- sono da un lato fare squadra con sindacati, associazioni di categoria e enti locali, che saranno ‘sensori’ qualificati da cui trarre informazioni utili per poter poi sviluppare le nostre indagini; dall’altro lato creare un rapporto con le università e il mondo scientifico, per essere più competitivi sulle nuove sfide, dall’intelligenza artificiale, al dark web alle criptovalute”.