Non cominceranno prima del 20 giugno i lavori per la messa in sicurezza del torrente Ravone nel tratto che scorre sotto via Saffi. Uno slittamento di qualche giorno per consentire di terminare il cantiere già aperto su via Malvasia, la cui riapertura al traffico appare necessaria prima di richiudere (almeno fino a fine agosto) nuovamente via Saffi. Nel frattempo, a pagare i lavori di rifacimento del solaio del negozio devastato dall’esondazione del Ravone dovranno pensare i privati, in attesa dei risarcimenti che ancora non sono certi.

C’è infatti anche tutta via Saffi e dintorni fra le tante zone del Bolognese che per il momento sono escluse dagli interventi urgenti previsti dal Governo per fronteggiare l’emergenza alluvione. Il sindaco metropolitano Matteo Lepore ha già scritto a Protezione civile e Regione affinché si ponga rimedio a questa mancanza. Sulle responsabilità di quello che è successo in via Saffi, e in particolare sul ruolo del pali sottostanti la strada che potrebbero avere fatto da ‘tappo’ causando l’esondazione del Ravone, prosegue il muro contro muro fra i privati e l’amministrazione comunale.

Ne abbiamo parlato con Luca Vianelli, proprietario dell’immobile danneggiato