Il Comune di Bologna ha intitolato una sala di Palazzo d’Accursio alla memoria di Carlo Flamigni, ginecologo “padre della fecondazione assistita” e presidente del consiglio comunale dal 1995 al 1999 e scomparso nel 2020. La sala dedicata a Flamigni è quella “azzurra” che si trova di fronte all’ingresso dell’aula dove si riunisce il consiglio cittadino. Alla cerimonia, durante la quale è stata scoperta la targa in memoria del medico, erano presenti il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, la presidente del consiglio comunale, Maria Caterina Manca, e Marina Mengarelli, moglie del medico. “Accanto alla sala rossa dedicata a Maurizio Cevenini ora ci sarà quella azzurra dedicata a Flamigni”, ha detto Lepore, che ha poi ricordato l’impegno politico e le battaglie del medico, spiegando come lo si debba ringraziare “se oggi è possibile non solo la fecondazione assistita, ma anche guardare in modo più libero alla paternità e alla maternità”. Mengarelli è intervenuta ringraziando l’amministrazione e leggendo un passaggio del libro “Figli dell’acqua e figli del fuoco. Racconti di medicina della riproduzione”, scritto da Flamigni e pubblicato dalla casa editrice bolognese Pendragon nel 1996. “Carlo sarebbe molto contento di essere ricordato qui in questi spazi che ha frequentato a lungo – ha spiegato la moglie – sarebbe contento che qui restano le sue tracce che riconducono alle sue passioni, come la medicina sociale, l’impegno civile, la politica, sempre dalla parte delle donne, della libertà, dignità, autonomia. Essendo stata una sua compagna di vita, posso testimoniare che è stato l’uomo più femminista che io abbia mai incontrato nella mia vita”