Non c’è concorso di colpa, neanche imprudenza o violazione al codice della strada da parte di Matteo Prodi: sono le motivazioni del Gup di Bologna che hanno portato alla condanna, a sette mesi e tre giorni, del professor Roberto Grandi, accusato dell’omicidio stradale del nipote di Romano Prodi. Il ragazzo il 27 febbraio 2020 fu travolto e ucciso sui colli bolognesi, mentre era in bicicletta all’incrocio tra via di Barbiano e via degli Scalini. Nelle motivazioni del processo in abbreviato il giudice spiega che dalle consulenze tecniche emerge chiaramente che l’imputato, proveniente dal centro e in svolta a sinistra, abbia completamente tagliato la curva, “manovra di per sé azzardata, anche se davvero comune agli utenti di quella strada”. Scrive il giudice nelle motivazioni

Il luogo dell’incidente sui colli