Il prefetto di Bologna Attilio Visconti parla di ‘modello Piantedosi’ per descrivere i controlli di sicurezza inteforze svolti nell’ultimo mese e che “hanno avuto grande efficacia”, con 16 servizi straordinari che hanno portato da fine gennaio a fine febbraio a 3700 persone identificate, 15 arresti, 24 denunce in alcune zone ‘critiche’ della città come la Bolognina, i dintorni della stazione, la zona universitaria e il rione Pilastro. Secondo Visconti, che ha fatto il punto in Prefettura insieme ai vertici delle forze dell’ordine, si tratta di un modello d’intervento nato dai suggerimenti che il ministro dell’Interno ha portato a Bologna lo scorso 21 gennaio, quando partecipò a un comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Questo modello consiste in una attività continua sul territorio per accrescere il senso di sicurezza dei cittadini e demotivare la delinquenza alla frequentazione di quelle aree -ha detto- con le principali novità rappresentate dall’effetto sorpresa e dal fatto di essere interforze, aspetto che aiuta a superare le note carenze di organico”. Nel corso dei servizi sono stati anche controllati quasi 200 esercizi pubblici e per quattro di essi, che hanno più volte violato le regole, è stata proposta la revoca della licenza. “Anche chi chiede più sicurezza -ha ricordato il comandante provinciale dei carabinieri Rodolfo Santovito- deve infatti contribuire a garantirla.” Il questore Isabella Fusiello ha evidenziato che nelle ultime settimane, in concomitanza con questi servizi, c’è stato “un calo significativo di richieste di intervento alla sala operativa”: sono diminuite soprattutto le segnalazioni di aggressioni, risse e molestie per strada, mentre restano alti gli episodi di violenza domestica. I servizi proseguiranno nei prossimi mesi e saranno estesi anche a parchi e aree verdi. All’incontro in Prefettura hanno partecipato anche rappresentanti di Guardia di Finanza e polizia locale.