Fantoccio della Meloni, revocati i divieti di dimora agli antagonisti

Il tribunale del Riesame di Bologna ha revocato i divieti di dimora per due attivisti del Collettivo universitario autonomo (Cua). A confermarlo è l’avvocata che li assiste, Marina Prosperi, che aveva presentato ricorso sia contro il sequestro di cellulari e computer che contro la misura cautelare eseguita dalla Digos per l’episodio dello scorso novembre, quando un fantoccio raffigurante la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, venne appeso al termine di una manifestazione nel centro di Bologna. Per i due attivisti è stato quindi disposto l’obbligo di firma due volte a settimana. Permangono, inoltre, gli altri dieci obblighi di firma per altrettanti attivisti del Cua e del collettivo Cybilla: per loro si è deciso di non presentare ricorso. I 12 attivisti destinatari delle misure cautelari sono indagati, a vario titolo, per i reati di vilipendio, minaccia aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata e danneggiamento. Questi ultimi reati sono riferiti anche all’assalto compiuto al supermercato Conad di via Indipendenza, che durante la manifestazione dello scorso 10 novembre era stato imbrattato di vernice. Esulta sui social il Cua: “La potente mobilitazione di queste settimane, con migliaia di giovani nelle strade a reclamare la fine di tutte queste misure, e i tantissimi attestati di solidarietà, sono lì come minaccia di fronte a futuri nuovi attacchi e non si fermerà fino a quando gli spazi non verranno dissequestrati e tutte le misure cautelari annullate”