Marta Collot identificata in un locale in Bolognina: per lei “è intimidazione”

I controlli delle forze dell’ordine l’altra sera a Bologna, in zona Bolognina, hanno convolto anche Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo. A denunciarlo è lo stesso partito. “Per la seconda volta le forze dell’ordine fanno irruzione al Barnaut – scrivono – noto per le sue posizione antifasciste, con unità cinofile e numerosi agenti supportati dalla Digos”. Per Marta Collot, presente e identificata nel locale, “queste azioni hanno chiaramente l’intento di intimidire e impedire il normale svolgersi della vita democratica di chi non è d’accordo con i nuovi rappresentati del Governo. È importante ribadire che tali controlli non hanno rilevato né irregolarità né reati – sottolinea Collot – né tantomeno sono stati fatti a seguito di comportamenti sospetti o provocatori”. Poi Pap attacca il sindaco di Bologna: “Lepore evidentemente appoggia una gestione militarizzata del vivere civile dove i cittadini possono essere identificati senza alcuna ragione. Non è un caso quello che è accaduto alla nostra portavoce per il solo fatto di aver chiesto il perché di un evidente è ingiustificato accanimento. Pensiamo che fare finta di nulla su una limitazione delle libertà così grave sia molto pericoloso per una democrazia nata dall’antifascismo e soprattutto per una città come Bologna che di quel l’antifascismo ha fatto bandiera”.