Nessun extracosto per il momento risulta richiesto dalle imprese che eseguiranno i lavori della linea rossa del tram, la cui realizzazione non è dunque a rischio. Lo fa sapere il Comune di Bologna con una nota inviata oggi alle redazioni, che riporta il contenuto della risposta inviata ieri dallo stesso Comune al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per rispondere ai chiarimenti richiesti. Il Governo aveva domandato in particolare di quantificare, entro il 31 gennaio, l’entità esatta degli eventuali extra costi dovuti all'attuale congiuntura economica e di chiarire in che modo l'amministrazione comunale riuscirà a garantire la necessaria copertura. In caso contrario, l’opera -già finanziata dal Ministero con 509 milioni di euro, dei quali 151 rientrano nel Pnrr- sarebbe stata a rischio.
Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi da Fratelli d'Italia, con il senatore Marco Lisei che aveva parlato di 50 milioni di costi extra che rischiavano di fermare il tram. Il comune aveva poi spiegato che quella cifra era stata chiesta 'in via del tutto prudenziale" con la possibilità di accedere ai finanziamenti stanziati dal Governo per fronteggiare il rincaro eccezionale dei materiali e dei prodotti affetti dal caro-energia.
Il chiarimento di oggi potrebbe mettere, forse, la parola fine alla polemica. Il Comune infatti mette nero su bianco che "allo stato attuale non sono state avanzate dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese aggiudicatario dell’appalto per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di realizzazione della linea tranviaria , richieste di revisione prezzi e non si ha dunque evidenza di extracosti, né tantomeno una conseguente loro quantificazione. Pertanto -conclude Palazzo d'Accursio- la copertura per la realizzazione dell’opera è confermata nell’ambito del Quadro Economico approvato in sede di progetto definitivo e già comunicato al Ministero.”
Naturalmente non si può escludere che durante l'esecuzione dei lavori possano emergere spese impreviste. “Qualora in corso d’opera si evidenziassero costi aggiuntivi – prosegue Palazzo d’Accursio – il Comune di Bologna farà fronte agli stessi utilizzando nell’ordine: gli strumenti previsti dalla Legge di Bilancio, le possibilità di utilizzo delle economie e di rimodulazione del Quadro Economico dell’opera, infine le proprie risorse. Un concetto già espresso nei giorni scorsi dallo stesso sindaco Lepore e dal presidente della commissione mobilità Mazzanti.