Le maggiori irregolarità sono state trovate in alcuni autolavaggi che impiegavano operai in nero: due le ditte alle quali è stata sospesa l'attività, una a Medicina e l'altra ad Argelato, dove sono stati sorpresi quattro lavoratori senza contratto, uno anche irregolare in Italia. Entrambi i gestori sono stati denunciati, mentre il titolare di un altro autolavaggio, a Galliera, è stato sanzionato per varie violazioni in materia di sicurezza e formazione dei dipendenti. Le sanzioni complessive ammontano a oltre 85.000 euro. Sono alcuni dei controlli svolti, nel mese di dicembre e durante le festività natalizie, dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna che, in tutta la provincia, hanno ispezionato 15 aziende, scoperto 10 operai in nero e sospeso 8 attività, elevando multe per più di 250.000 euro.
Le verifiche hanno riguardato anche il centro di Bologna, dove a finire nel mirino sono stati soprattutto minimarket, attività di ristorazione e centri estetici.
In quattro minimarket alimentari è stata riscontrata la presenza di lavoratori stranieri in “nero”, in due casi anche non regolari sul territorio nazionale. Per tre di questi negozi è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Le ispezioni svolte in centri di estetica, negozi di casalinghi e attività di ristorazione hanno fatto scoprire, oltre a carenze in materia di sicurezza, anche violazioni della normativa sugli impianti di videosorveglianza installati nei luoghi di lavoro. In ben tre attività commerciali è stata accertata l’installazione di telecamere di controllo senza la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, in violazione della libertà dei lavoratori oltre che dello Statuto dei Lavoratori. In un ristorante nel centro di Bologna è stata invece riscontrata la violazione della normativa sui contratti 'a chiamata': i carabinieri hanno verificato che una cameriera di nazionalità moldava era al lavoro, senza la preventiva comunicazione obbligatoria di inizio turno al sistema telematico del Ministero del Lavoro. In questo modo la dipendente era 'di fatto', impiegata in nero. Altre attività di ristorazione sono state ispezionate anche in provincia: a Imola e Monterenzio a due locali è stata sospesa l'attività per l'impiego di lavoratori in nero. Per un altro ristorante, a San Pietro in Casale, sono scattate sanzioni per la mancata formazione obbligatoria dei dipendenti.