Sette mesi e tre giorni, con la sospensione condizionale della pena. E’ la condanna inflitta dal tribunale di Bologna a Roberto Grandi, sociologo ed ex presidente dell’Istituzione Musei di Bologna, accusato di omicidio stradale per avere causato, in un incidente, la morte del 18enne Matteo Prodi, nipote dell’ex eurodeputato Vittorio, e pronipote dell’ex premier Romano.

Alla guida della propria auto, il 27 febbraio 2020, Grandi travolse il ragazzo che era in sella alla propria biciletta. L’accusa, rappresentata dal pm Marco Imperato, aveva chiesto otto mesi, uno in più di quanto stabilito dal giudice. In precedenza c’era stato un accordo transattivo tra le parti, con un risarcimento dell’assicurazione per circa un milione e mezzo di euro ai familiari della giovane vittima che hanno ritirato la costituzione di parte civile. Nel 2021, un anno dopo l’incidente, Grandi si era candidato alle ultime elezioni comunali in testa alla lista civica in sostegno di Matteo Lepore, ma a meno di due settimane dal voto il professore universitario aveva deciso di farsi da parte, dopo che un cugino del giovane Prodi aveva definito “inopportuna” la sua candidatura.

“Prendiamo atto della pronuncia a noi sfavorevole, potremo entrare nel merito solo al momento del deposito della motivazione” dicono i difensori di Roberto Grandi, dopo la condanna a sette mesi e tre giorni per omicidio stradale. I legali del sociologo si dicono comunque ‘stupiti’ dall’esito, per ora, del processo, tenuto conto che la difesa ha dimostrato l’impossibilità da parte dell’imputato di potere vedere lo sfortunato ciclista, la velocità bassissima dell’auto condotta da Grandi e la mancanza di condizionamenti dell’attenzione (telefono, ebbrezza alcolica, ecc.)”. L’unica responsabilità del prof Grandi -concludono i difensori- è stata l’essersi trovato in quel punto a quell’ora.