Lo hanno trovato su questa panchina, fra i cartoni e le coperte che utilizzava per ripararsi dal freddo. E’ morto così, all’alba di oggi, un clochard di 75 anni, sotto il portico di via San Felice, nel centro di Bologna. Era era originario di Crotone e risultava abitare a Marzabotto, sul primo Appennino, anche se di fatto, secondo quanto è stato ricostruito, da tempo viveva da senzatetto per le strade di Bologna, dove frequentava anche alcune mense per persone in difficoltà. A notare il suo corpo senza vita è stato, verso le 6.30, un passante. Si è accorto che quell’anziano, riverso sulla panchina che si trova proprio davanti a una gelateria, non stava dormendo e ha chiamato il 118. I sanitari hanno potuto solo constatare il decesso del 75enne e hanno avvisato i carabinieri. Sul cadavere non sono stati riscontrati segni di violenza e il decesso, che dagli accertamenti dovrebbe risalire alle 5 del mattino, risulta avvenuto per cause naturali. Non è escluso un malore dovuto al freddo, considerata anche l’età dell’uomo. Sul caso non sono tuttavia state disposte ulteriori indagini e non dovrebbe essere quindi eseguita un’autopsia. Non è chiaro se il 75enne avesse qualche parente in città. Tra residenti e commercianti di via San Felice sembra che l’uomo non fosse conosciuto, e forse solo da poco tempo aveva scelto questi portici come riparo per la notte.
Solo pochi mesi fa, lo scorso settembre, era morto un altro senzatetto che invece era molto noto in questa zona e non solo: il clochard-pittore Stefano Zandonadi, un artista che per i suoi lavori di recente aveva anche ricevuto un premio dall’Accademia delle Belle Arti. L’uomo, che aveva 57 anni e solitamente stazionava davanti all’ex chiesa di San Nicolò, all’angolo fra via San Felice e via dell’Abbadia, era stato trovato senza vita nelle acque del fiume Reno, a Casalecchio, forse dopo essersi buttato da un ponte.
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Ecco il racconto del tassista Roberto Mantovani, che per primo ha tentato di soccorrere il senzatetto ⤵
