Una persona su cinque ha dichiarato di aver subito aggressioni fisiche, una su due di aver ricevuto minacce o insulti e quasi tre su quattro sono state calunniate o derise. Sono i risultati emersi dall’indagine promossa dalla Regione Emilia-Romagna e rivolta alle persone Lgbtqi+ per indagare sul fenomeno, spesso sommerso, delle discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. La ricerca si è svolta tra il 15 luglio e il 9 ottobre attraverso un questionario disponibile sul sito Parità della Regione, diffuso in collaborazione con le associazioni Lgbtqi+ dell’Emilia-Romagna. E rientra nell’ambito di un più ampio progetto che la Regione ha avviato nel 2021 in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata (Fisppa) dell’Università degli Studi di Padova. “Vogliamo rafforzare e sostenere con misure concrete – ha commentato l’assessore regionale alle Pari opportunità Barbara Lori – la battaglia contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale. E conoscere è il primo passo per mettere in campo politiche efficaci. Questa indagine ci fornisce un primo interessante spaccato che vogliamo approfondire con successive ulteriori elaborazioni”.
