E’ stata aggiornata al 28 febbraio del prossimo anno, come ha comunicato lo stesso ricercatore su Facebook, l’udienza del processo per Patrick Zaki. Questa mattina, l’attivista e studente dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, per l’ottava volta dopo la sua scarcerazione, questa mattina è comparso nell’aula del Tribunale di Mansura. Patrick è imputato per un articolo del 2019 in cui prendeva le difese dei copti, la minoranza cristiana d’Egitto, sottolineando le sanguinarie persecuzioni dell’Isis degli anni precedenti e due casi di discriminazione sociale e giuridica. Pur libero, dopo 22 mesi di custodia cautelare in carcere, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto. “Spero che questo incubo finisca presto e di poter tornare a studiare in Italia normalmente – aveva scritto il ricercatore questa mattina su Facebook – e avere la possibilità di lavorare sul mio recupero personale. Sono grato a tutti gli amici per il loro infinito sostegno. Ad ogni sessione ricevo un enorme numero di messaggi di sostegno e amore che mi fanno sentire di non essere solo in questa difficile esperienza e mi dà qualche speranza che qualcosa di bello possa accadere presto”.