Voleva essere un gesto dimostrativo quello messo in atto ieri mattina da un gruppetto di anarchici nella chiesa del Sacro Cuore di via Matteotti, a Bologna. Sono entrati durante la messa domenicale e hanno tentato di interrompere la funzione, gridando al megafono slogan contro il regime di 41 bis nelle carceri e mostrando uno striscione, ma il blitz è stato di fatto neutralizzato dai fedeli che stavano assistendo alla messa e che sono subito intervenuti, letteralmente accompagnando fuori i manifestanti che erano in evidente inferiorità numerica: al massimo una quindicina di ragazzi e ragazze, mentre i parrocchiani erano diverse decine, molti dei quali genitori di bambini che devono fare la prima comunione. Il fuoriprogramma ha interrotto solo per qualche minuto l’omelia di don Massimo Setti, parroco del Sacro Cuore, che preferisce non commentare l'accaduto, anche per non dare ulteriore enfasi a un episodio messo in atto da persone che con questo gesto volevano, appunto, solo avere visibilità sui media. Alcuni testimoni raccontano che il gruppetto è entrato in chiesa a viso scoperto, per poi probabilmente mascherarsi una volta all'interno. Al megafono hanno inneggiato alla liberazione di un detenuto di area anarchica, recluso in regime di 41 bis, ma le loro parole non sono nemmeno state sentite chiaramente dai fedeli, perché sovrastate dalla voce del sacerdote che stava pronunciando l'omelia. Terminata la messa, lo stesso don Massimo ha avvisato i carabinieri che hanno avviato indagini. Per tentare di identificare gli autori del blitz, che risponderebbero del reato di turbamento di funzione religiosa, gli investigatori stanno esaminando i filmati di alcune telecamere stradali di tutta la zona intorno al Sacro Cuore.