E’ un palazzo storico che risale al XV secolo, denominato ‘Casa Felicini-Giovannini’, l’edificio occupato in mattinata in via Oberdan a Bologna dal collettivo Cua per denunciare il caro-affitti e la scarsità di alloggi per studenti e lavoratori precari. A quanto risulta, è di proprietà dell’Università che lo ha ricevuto in seguito a una donazione ed è in disuso da molti anni. Nel 2019 fu messo all’asta dall’Ateneo, con base fissata a oltre un milione e 300mila euro, restando invenduto. In un annuncio pubblicato sul web si legge che il palazzo ha una superficie di oltre 500 mq, disposta su tre piani, ‘presenta un portico con pregevoli cotti nelle volte ed un ricco soffitto a tasselli di legno decorato’ e che ‘l’intero compendio immobiliare è stato dichiarato di interesse storico artistico’. “Qui non stiamo creando un centro sociale – ha detto Federico, uno degli attivisti del Cua – questa è una occupazione abitativa e una sfida all’università, che si deve assumere le sue responsabilità politiche per il fatto che oggi a Bologna non si trova casa.” Esibendo a telecamere e fotografi le chiavi del palazzo, lo studente ha aggiunto: “Siamo pronti a restituire queste chiavi all’università, nel momento in cui avremo la certezza che questo spazio sarà aperto a studenti, studentesse e precari”.
Nel video le immagini degli interni dello storico edificio, le dichiarazioni degli occupanti e il commento del questore di Bologna ⤵