Un altro tentativo di suicidio al carcere della Dozza

Ancora un tentativo di suicidio nel carcere bolognese della Dozza, dopo quello di una settimana fa. Questa volta, riferisce il Sappe, si tratta di un detenuto di 62 anni, di nazionalità nordafricana, “con probabili disagi comportamentali”, il quale dapprima ha inscenato una violenta protesta, danneggiando beni dell’amministrazione e, una volta raggiunta una apparente tranquillità, ha tentato di impiccarsi all’interno della stanza detentiva, dove è stato salvato dall’immediato intervento della polizia penitenziaria. “Ancora una volta gli agenti della polizia penitenziaria – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – hanno dimostrato professionalità e capacità operative non comuni, salvando la vita ad un detenuto. Ricordiamo che ogni anno, nelle carceri italiane, sono circa 1.700 i detenuti salvati da morte certa dalla polizia penitenziaria che opera in gravi condizioni di difficoltà dovute alla forte carenza di personale, mancano infatti oltre 3.000 agenti, alla disorganizzazione esistente negli istituti penitenziari, a causa delle celle aperte fino a 12 ore al giorno, senza alcun criterio selettivo, alla difficoltà di comunicazione spesso esistente, a causa della presenza nelle carceri di decine di nazionalità diverse, a volte fino a 200, ma soprattutto, dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, di tanti reclusi con disagio psichiatrico anche molto grave”.