In Emilia-Romagna, nei primi giorni di ottobre, inizierà la somministrazione della pillola Ru486 anche nei consultori per le donne che desiderano interrompere la gravidanza. La Regione fa sapere che si inizia a Parma, seguiranno poi Modena, Carpi, la Romagna e Bologna. “Si amplia dunque – spiega un comunicato – la possibilità per le donne di ricorrere, per l’interruzione volontaria di gravidanza, al trattamento farmacologico: non più solo nei presidi ospedalieri – come in regione avviene sia in day hospital dal 2005 sia in regime ambulatoriale da fine 2021 – ma anche nei consultori familiari, dove potrà essere effettuato in caso di donne maggiorenni entro il 49° giorno di età gestazionale. “È un provvedimento conforme alle disposizioni nazionali – spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – per dare piena attuazione a un diritto di scelta che riguarda le donne e il proprio corpo. Un diritto che deve essere garantito in tutta Italia” .“Siamo pronti a partire per garantire alle donne un’ulteriore possibilità di effettuare, in sicurezza e con l’assistenza adeguata, l’interruzione volontaria di gravidanza – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – iniziamo in alcune città, per poi estendere questa modalità anche alle altre province, man mano che le Ausl completeranno la predisposizione dei protocolli necessari su spazi e modalità, sulla base delle indicazioni definite dalla Regione. Siamo convinti si tratti di un diritto che deve essere garantito e rispetto al quale il servizio sanitario deve operare al meglio”.