Sta facendo discutere la decisione del Comune di Bologna di ripulire i muri della città da scritte e graffiti, anche gli edifici privati di chi ne farà richiesta, con un investimento di quasi 2 milioni di euro. L'associazione culturale Serendippo, che da 15 anni si occupa anche di street art, non è contraria all'operazione, ma invita il Comune ad aprire un tavolo sulla gestione degli spazi pubblici. Senza contare che -dice la presidente dell'associazione Etta Polìco- cancellare le scritte significa ridare una lavagna pulita a chi vuole farle.

Nel video l'intervista