Annunciato da tempo, è cominciato il trasferimento dello 'storico' insediamento nomadi di via Erbosa nella nuova microarea di Selva di Pescarola, allestita precisamente in via Cobianchi. Il trasloco rientra in un piano che il Comune di Bologna porta avanti da anni e che prevede lo smantellamento del campo di via Erbosa, abitato da 32 persone sinti, tutte residenti in città. Un numero molto più basso rispetto alla popolazione degli anni scorsi. L'obiettivo è trasferire queste persone in due microaree attrezzate, una realizzata appunto in zona Selva di Pescarola e l'altra in via del Gomito. I lavori, coordinati dalla polizia locale, sono cominciati ieri con lo spostamento, utilizzando una gru e un muletto, della prima 'casetta'. Oggi si è proseguito, con l'intenzione di concludere le operazioni entro venerdì.

Il trasferimento è su base volontaria e, nonostante negli ultimi tempi ci fossero stati alcuni ripensamenti da parte delle famiglie sinti, le cose finora si sono svolte senza incidenti e senza la necessità di trasformare il trasloco in uno sgombero forzato. L'allestimento delle nuove microaree è cominciato circa 6 anni fa, ma i tempi poi si sono allungati anche a causa di ripetuti atti vandalici che avevano danneggiato o bruciato le strutture in via di realizzazione.

Contro le nuove microaree si sono recentemente scagliati i consiglieri comunali di Lega e Fratelli d'Italia, secondo i quali non ci sarebbe stato un sufficiente coinvolgimento dei cittadini che abitano in queste zone. Nelle scorse settimane il Comune, tramite l'assessore al welfare Luca Rizzo Nervo, aveva spiegato che questo trasferimento va a vantaggio di tutti e consente finalmente, dopo quasi 30 anni, di superare il campo sinti di via Erbosa. L'obiettivo è di chiudere quell'insediamento entro l'estate.