All'indomani della notizia, diffusa dai carabinieri, dell'uccisione a fucilate di un cane avvenuta nelle campagne di Medicina, da parte di un 28enne che è stato denunciato e che avrebbe spiegato di avere sparato per difendere il padre, assalito mentre cercava di impedire agli stessi cani di entrare nel suo pollaio, ci sono alcune precisazioni da parte dei legali della proprietaria dei due animali. Precisazioni che ci hanno pregato di divulgare per rettificare la ricostruzione dei fatti fornita inizialmente, pubblicando anche la fotografia dell’animale ucciso (che vediamo nel video), al fine di dimostrare che si trattava di una cucciola inoffensiva e non di un pitbull aggressivo. "I cani sono stati oggetto di una brutale e ingiustificata aggressione armata -spiegano gli avvocati Francesca Capodagli e Rita Ronchi- inescusabile ed eccedente senz'altro la necessità di tutela, avendo la proprietaria di fatto avuto modo di raccogliere materiale documentale, che verrà posto in mano agli inquirenti, dal quale risulta provato che il presunto aggredito sia stato immediatamente dimesso dal pronto soccorso ed avvistato appena due giorni dopo i fatti, con lesioni non compatibili con la supposta aggressione denunciata e con la gravità descritta della stessa, evidenziando, di fatto, solo lievi ferite medicate con semplici cerotti e garze". I cani inoltre non erano pitbull, come riportato dalla stampa, ma due Amstaff, American Staffordshire, "noti alla comunità per essere mansueti e docili" -scrivono ancora gli avvocati- rispettivamente di 18 mesi la femmina colpita feralmente dall'arma da fuoco e di appena tre anni il maschio, salvatosi scappando dai colpi di fucile, che sarebbero stati almeno due". Le ferite subite dall'uomo sarebbero state, proseguono gli avvocati "verosimilmente occorse quando ha tentato di togliere la gallina dalla bocca di uno dei due cani, inserendo in maniera imprudente le mani nel mezzo della baruffa ed avvicinandosi col viso agli animali, spaventandoli, provocando così una loro reazione istintiva ed involontaria, rimanendo anche graffiato. Per i legali della proprietaria degli animali, "si esclude fermamente che alcuno dei due cani lo abbia morso al viso come riferito ai giornali, altrimenti, l'uomo sarebbe stato gravemente sfigurato e non di certo curato con un semplice piccolo cerotto sulla guancia". La proprietaria dei cani -concludono gli avvocati- "ha comunque diligentemente già denunciato il sinistro alla propria assicurazione, che provvederà al risarcimento di tutti i danni, se li riterrà dovuti e compatibili con la dinamica denunciata".