Carne congelata in pessimo stato di conservazione, alimenti tenuti in garage o in scantinati infestati da scarafaggi, altri scaduti di validità. Sono alcune delle violazioni più rilevanti scoperte dai carabinieri del Nas di Bologna in una serie di ispezioni mirate, che hanno riguradato esercizi di ristorazione fra Bologna, Ferrara e la Romagna. I controlli hanno portato alla sospensione dell’attività di 12 ristoranti e al sequestro amministrativo di circa 8 tonnellate di alimenti (per un valore di oltre 100.000 euro). I militari hanno segnalato alle rispettive Ausl 35 responsabili d’azienda, elevando sanzioni per circa 75.000 euro. Come solitamente accade, gli stessi carabinieri hanno mantenuto il riserbo su nomi e localizzazioni precise dei locali finiti nei guai. Di certo, si sa che solo a Bologna sono state sospese le attività di tre ristoranti e due negozi. Un ristorante di cucina sudamericana utilizzava come deposito alimentare uno scantinato privo di autorizzazioni sanitarie e infestato da scarafaggi, in altri due ristoranti di cucina greca e asiatica erano stati abusivamente adibiti a deposito alimentare i garage. Sempre a Bologna, in un esercizio all'ingrosso di alimenti etnici sono stati sequestrati 5.300 kg di prodotti scaduti da tempo, mentre un negozio di prodotti gastronomici provenienti dall’Est Europa era stato abusivamente adibito a ristorante con 30 coperti. Tra le altre situazioni critiche emerse nei controlli, i carabinieri citano un ristorante thailandese in provincia di Forlì-Cesena, e una rosticceria cinese nel Ravennate, dove è stato trovato un significativo quantitativo di carne congelata in cattivo stato di conservazione.

Gli stessi carabinieri, ma quelli del comando per la tutela del lavoro, hanno svolto ispezioni anche in materia di contratti e sicurezza.  Dei 50 lavoratori controllati in 21 esercizi commerciali, dieci sono risultati in nero, con un bilancio di 7 attività sospese e sanzioni per circa 78mila euro. Nel centro storico di Bologna i militari hanno fatto visita a quattro locali nelle zone della cosiddetta movida, tre dei quali sono stati chiusi con sanzioni per 26mila euro. Le irregolarità hanno riguardato, oltre al lavoro senza contratto, anche violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.  Situazioni analoghe sono state scoperta a Baricella, Castel San Pietro, Vergato e Imola. Anche in questi casi sono scattate sanzioni per ulteriori 32mila euro.